ANNI '00
IL DECENNIO IRREALE
A CURA DI FIORDALICE SETTE, ANGELO CRUCIANI
E GRACE ZANOTTO
24 Giugno - 30 Ottobre 2010
Vernissage 24 Giugno Ore 18.30
ARTISTI: Veronica Bellei, Ivan Olita, Max Papeschi, Francesco De Molfetta, Neda Kianmehr, Fratelli Scuotto, Christian Zanotto, Paolo Cassarà, Fabio Weik, Emiliano Rubinacci, Andrea Martinucci, Luca Lillo, Fabrizio Bellomo, Davide Valenti, Sebastiano Zanetti, Giuseppe Mastromatteo, Maurizio Galimberti, Ilaria Ferretti, Ruggero Rosfer, Beijg Xu, Federica Gif, Eron, Moho, Eltjon Valle, Gabor Szoke, Exilentia Exiff, Emanuele Benedetti, Alessandro Nassiri, Giuseppe Veneziano, Laboratorio Saccardi.
Famiglia Margini, in collaborazione con Fabbrica Borroni, presenta una crew di artisti che raccontano il primo decennio del nuovo millennio.
Dalla caduta delle torri gemelle al primo presidente nero, da Berlusconi a Ratzinger, dal boom economico della Cina alla crisi internazionale, da Osama allo Tzunami, dalla precarietà del lavoro a quella dei rapporti, dal cellulare a facebook!
Figli di una tecnologia violenta, Matrix premoniva oniricamente la non vita attuale.
Catene fatte da fibre ottiche, sms come Rimbaud, lettere senza carta e immagini che si consumano su cartelli roteanti.
Sono il ragazzo degli anni zero, quelli dell'inizio di un qualcosa senza nome...
Nuovo millennio, nuovo secolo iniziato con un decennio che ha ripercorso stili e concetti di una vecchia Storia che deprediamo senz'analizzarla.
Sono il ragazzo del decennio irreale quello che non lascia tracce perché consuma e brucia inquinando anima e atmosfere.
Sono l'uomo che non cresce poiché l'illusione di poter parlare mi fa sentir libero dall'impegnarmi.
Ho troppi sessi senza più famiglia, sono l'occidente accidentato da assurde ambizioni inculcate da illusioni irraggiungibili.
Sono l'animale umano senza consapevolezza del senso esistenziale, ho fottuto ogni spontaneità per costruire una perfezione che non puzza più di sudore.
Sono reduce da anni di confusione, non so che cosa potrò costruire ora che tutto è stato distrutto; vendiamo politiche, persino Dio.
Artisti, siam tutti diventati "artisti", le parole han perso valore inseguendo stili di comunicazione mercificata, figli di progetti macchinosi c'inoltriamo verso un grande cambiamento cercando di concretizzare quella presenza che mancava all'appello. E l'Arte? la fanno ancora gli Artisti?
ZERO YEARS
A crew of artists that tell the first decade of the new millennium: from the fall of the Twin Towers to the first black president, from Berlusconi to Ratzinger, from the Chinese economic boom to the international crises, from Osama to Tzunami, from the job insecurity to the relationship frailty, from cell phone to facebook!
The children of a violent technology, the Matrix dreamily predicts the current non-life. The optical fibber strings, Rimbaud like text messages, paperless letters and the images that wear
out on a rotating signs.
I’m the boy of
the zero years, those of the beginning of something nameless…
The new millennium began, a new century and a decade that has retraced styles and concepts of a plundered, not analyzed, old Story.
I am the boy of the unreal decade that leaves no trace because it consumes and burns fast polluting souls and atmospheres.
I am the man who doesn’t grow up since the illusion of being able to communicate makes me feel free of commitment.
I have many sexes, no family; I am the West rugged by absurd ambitions instilled by unattainable illusions.
I’m the human animal without the consciousness of the existential sense; I fuck all spontaneity to build a perfection that doesn’t stink of sweat any more.
I’m the survivor from the years of confusion, I do not know what I can build now when everything has been destroyed; we sell politics, even God.
The artists, we all became “artists”, chasing commodified communication styles, the words have lost value; the children of scheming projects we advance toward a big change trying to realize the missing presence. And the Art? are the Artists that still do it?