LUIGI GALASSO
La ricerca di Luigi Galasso sugli equilibri nasce da una riflessione sull’illusione anestetizzante di benessere offerta dalla società contemporanea, che rende l’individuo acrobata in una realtà instabile.
Attraverso la storia del ready-made approda all ’idea di dare vita a composizioni create con oggetti di uso domestico, assemblati in maniera di licenziare la materia della sua funzione ordinaria.
Rimbalzando fra evoluzione-involuzione, materia e rappresentazione, gli oggetto si dispongono a specchio della società. Dunque è la distruzione della “cosa” in se a generare figure.
Equilibri di un attimo perfetto perpetuati in fotografia che ritrae la ricerca umana di una condizione apparentemente perfetta ma troppo precaria per durare.
Un’azione che prende vita attraverso un gesto non del tutto conscio e respira ombre d’esistenza materializzando i segni di un vissuto che affronta i suoi drammi ciclicamente.
Il piacere ludico di linee e luci che le forme imprimono nelle immagini, fanno di quella costruzione qualcosa di astratto, in grado di risvegliare, in quanto tale, nuove associazioni e nuovi sentimenti.
An acrobat in an unstable reality.
Luigi Galasso’s research on balances started from a reflection on the
anaesthetizing illusion of wellbeing offered by contemporary society, which
renders the individual an acrobat in an unstable reality.
Through the history of ready-made he came to the idea of giving life to
compositions created with usual household objects, assembled so as to
discharge the matter from its ordinary use.
Bouncing between evolution-involution, matter and representation, objects
line up as mirrors of society. So it’s the destruction of the “thing” that
generates figures.
Balances of a perfect instant immortalized in photography portraying a
condition which, although seemingly perfect, is too precarious to last.
An action that comes to life through a not completely conscious gesture and
breathes shadows of existence by
materializing the signs of a life
experience that cyclically faces its dramas.
The ludic pleasure of lines and lights that forms impress in images renders
that construction something abstract, capable of awakening, as such, new
associations and feelings.