CLAUDIO ONORATO

Certo, penso naturalmente che sia giusto che un artista si cali in un dibattito di società, ma non sono sicuro di essere l'esempio più giusto. Le mie condanne le ho sempre fatte utilizzando metodi non violenti, se così si può dire, cercando di far riflettere lo spettatore senza traumatizzarlo. Gli animali che dipingo, le persone, qualche volta anche i fiori, guardano sempre chi li sta guardando, è un rapporto paritetico. Cerco una presa di coscienza. Non mi dispiace dire che mi sento in alcuni lavori un po' francescano... un francescano laico che cerca di parlare allo spirito delle persone. Chi guarda la Trattoria degli animali, La strage degli innocenti, alcuni animali chiusi in gabbia, o il bambino morto in braccio alla madre, si pone al loro livello, guarda e viene guardato negli occhi.

Ascolta una preghiera. In questi ultimi lavori di cui ti ho accennato, in cui sono presenti grandi marchi come Ikea, Nestlè, Monsanto, Coca-cola, voglio parlare in modo diverso, forse in modo più indiretto, di certi crimini di cui non si parla quasi mai sui giornali, creando dei racconti. Questa nuova serie di lavori s'intitolerà Storie vere. Se decido di denunciare Nestlè, la storia verrà ambientata in un villaggio sudafricano, ci saranno maschere indigene, gente che balla intorno a un grande fuoco e sicuramente un bambino morto. Il titolo sarà fondamentale alla comprensione del quadro.