ANNA CARUSO
Il mio lavoro pittorico si fonda sull’indagine tra il mondo fenomenico, reale e tangibile, e l’essenza
dell’universo irreale, intellettivo ed emozionale, catalizzando linguaggi ed espressioni del tessuto
umano che si sovrappongono al vivere quotidiano.
Mi servo di una tecnica che mescola acrilico e gesso, capace di rendere
sovrapposizioni di immagini e significati inusuali, decontestualizzando oggetti ed
archetipi dell’iconografia classica e ricollocandoli in veste moderna. Questo mi
consente di ricercare nuove correlazioni e realtà inaspettate, anche attraverso l’utilizzo
del colore. La gamma cromatica, infatti, è ampia, squillante e ricca di sfaccettature,
trasparenti ed accostate, che facilitano la manipolazione del soggetto e della sua
rinnovata investitura.
Prediligo l'utilizzo della tela serigrafica, priva di preparazione: tale supporto
consente un ampio utilizzo della giustapposizione del colore, creando effetti di evanescenza e
stratificazione che suggeriscono la non veridicità dei protagonisti. La fiaba diventa icona moderna e indagine attuale dell’Uomo e della
propria “fanciullezza” pascoliana, riscoperta e ricollocata nella frenesia incalcolabile
della contemporaneità occidentale. Arte, quindi, come comunicazione e riflessione
sull’oggi.
Dal punto di vista teorico e storico, il mio lavoro attinge in egual modo all’arte pop e
dada, nello stravolgimento dell’oggetto di uso comune, che assume nuove valenze;
alla poetica surrealista e baconiana, nell’indagine di aspetti onirici, interiori, ma, al
tempo stesso, globali e scarnificati da qualsiasi intimismo.
Ambiguous is the term..
My pictorial work is based on the investigation of the relation between the phenomenic world, which is real and tangible, and the essence of the unreal, intellective and emotional universe, acting as a catalyst on languages and expressions of the human texture that are superimposed on everyday life.
I use a technique that mixes acrylic and chalk, able to make superimpositions. Of unusual images and meanings, de-contextualizing objects and archetypes of classical iconography and reconsidering them in a modern key. This gives me the possibility to search new correlations and unexpected realities, also through the use of color. The chromatic range, in fact, is wide, shrilling, and rich of facets, transparent and close to one another, that facilitate the manipulation of the subject and his renewed investiture.
I prefer to use the serigraphic canvas, without preparation: this type of support allows an ample use of color juxtaposition,
creating evanescence and stratification effects that suggest the protagonist’s untruthfulness.
The tale becomes a modern icon and a present investigation of Man and of his own inner child like the one in Pascoli’s poem, rediscovered and repositioned in our incalculable contemporary Western frenzy. Art, therefore, as a form of communication and reflection about the nowadays world.
From a theoretical and historical point of view, my work draws equally to pop and dada art, in the twisting of common-use objects which gives them new contents; to the surrealist and Baconian poetics, to the investigation of onirical, inner aspects that at the same time are global and devoid of any intimism.